Collezione Tito Miotti, Tricesimo (Udine)
Collezione privata, Venezia

Il foglio simboleggia il paradigma della leggerezza veneziana.
Con la facilità di tratto propria di questo maestro che operò a cavallo di due secoli e civiltà, una teoria di volti giustapposti e con diverse espressioni facciali si svolge senza veri intenti caricaturali ma di ‘carattere’. Pur nel rispetto di precedenti iconografici emiliani e veneti, il disegno rientra nell’estetica di gusto neoclassico, secondo cui “la semplicità, l’eleganza, la correzione escludon il troppo, il caricato”.
Sul retro del foglio, al centro in lapis “Bison”, in scrittura corsiva moderna, probabilmente la stessa che ha scritto, sempre in matita, sull’angolo inferiore a destra, in senso capovolto rispetto alla precedente dicitura, la cifra “3000”. Benché abraso, il timbro in inchiostro nero all’angolo superiore destro – a breve distanza dall’iniziale puntata “B.” che sembra redatta con l’inchiostro seppia del disegno del recto e nella scrittura conosciuta del pittore – è riconoscibile con quello della raccolta, importante per i molti disegni di Bison, del medico udinese e scrittore anche di cose d’arte Tito Miotti (1913-2002), costituito da un leone rampante che regge un fiore entro un cerchio (Lugt 4259).