Opera assai significativa ed esemplare dell'attivita di Alessandro Magnasco negli anni tra
la fine del XVII secolo e gli inizi del successivo. I soggetti appartenenti ad una tematica
ancora tradizionale, vengono tuttavia risolti con una pittura decisamente innovativa, che
risente chiaramente di quanto assorbito a Genova, prima del trasferimento a Milano,
dell’arte di Valerio Castello. I personaggi della scena già preannunciano le agili e
frenetiche che caratterizzeranno l'evoluzione stilistica del Magnasco, sebbene, in questa
fase, più elaborate nell'esecuzione e nei tratti somatici dei protagonisti.