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Suicidio di Catone

€ 18.000,00 / 24.000,00
Stima
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Descrizione
olio su tela
Largh. 115 - Alt. 103 Cm
Provenienza
Collezione privata, Pordenone
Ulteriori informazioni
“Segnato dalla spuria firma: 'JUSEPE DE RIBERA', il dipinto è, diversamente, manifesto esemplare di quella silloge di opere che Giovanni Batista Langetti ha dedicato a Catone l'Uticense (95-46 a. C.).
Marina Stefani Mantovanelli, che al Langetti ha dedicato una vita di fondamentali studi, ha riunito nel ponderoso volume dedicato al pittore genovese ben tredici dipinti e un disegno basati sul suicidio di Catone. La nostra tela, che non appare nel detto catalogo, si apparenta strettamente con cinque dipinti che raffigurano Catone col volto stravolto dalla mortale ferita che si è inferto, la mano destra che ancora tiene la spada e la sinistra poggiata sull'orrendo taglio che si è procurato. L'esemplare ritenuto il prototipo di tale raffigurazione si conserva nel Palazzo Rosso di Genova, a questo direttamente si collegano le versioni di Ca Rezzonico in Venezia e a Seregno in collezione privata che dell'esemplare di Genova ripropongono il turgido tendaggio e lo splendido vaso posto su di un tavolo alla destra della composizione. Altre versioni conservate nel Museu de Belas Artes di Rio de Janeiro, nella collezione Shapiro di Miami Beach e nella collezione Baldacci di Firenze, palesano un indubbio scarto qualitativo a sfavore dei ricordati modelli.
Del dipinto di Palazzo Rosso la Stefani Mantovanelli ne ha evidenziata l'acquisita suggestione veneziana nell'uso delle cromie terse e schiarite. La tela in esame, invece, è pienamente compresa in quel crudo riberismo che andava riformando la lezione caravaggesca piegandola su toni orridi e drammatici. Il dipinto rappresenta proprio in chiave di dramma l'episodio narrato da Plutarco, attraverso i particolari offerti dalla vasta ferita che si apre sul fianco di Catone e, soprattutto, nel volto di questi così distorto dallo spasimo sia fisico che psicologico. Opera, dunque, che a buon diritto si pone tra le valide prove che il Langetti ha dedicato al tema e che, verosimilmente, può esser intesa quale modello primigenio della serie. Ipotesi confortata da vari particolari, non ultimo una maggior cura nei dettagli descriventi il tavolo coperto di rosso panno, che fanno ritenere il dipinto non una semplice replica ma, come asserito, possibile splendida opera prima.”
Bibliografia
Pittura barocca veneta in una collezione privata, a cura di S. Aloisi, Treviso, 2012, pp. 72-73
Asta Live 966

Old Masters - II

gio 13 Giugno 2024
Genova
TORNATA UNICA 13/06/2024 Ore 16:00
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