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Il chiromante o Allegoria dell'età dell'uomo

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Descrizione

Il chiromante o Allegoria dell'età dell'uomo

olio su tela
Largh. 127 - Alt. 101,6 Cm
Provenienza
Collezione privata, Pordenone
Ulteriori informazioni
"L'opera che qui s'indaga si connette almeno in parte a una tematica che ha inizio con Michelangelo Merisi e in seguito si propaga in tutta Europa grazie ai lavori attesi dalle schiere dei caravaggisti italiani e stranieri. Il soggetto è quello della Buona ventura, che in Caravaggio e nei suoi seguaci si colloca perlopiù quale modello vivace e piccante ove solitamente mentre una zingara legge la mano a un azzimato giovinetto, un'altra fa sparire con destrezza il borsellino di questi.

Pietro della Vecchia, autore della nostra opera, ha dedicato varie tele a tale argomento identificando in una figura maschile l'interprete del chiromante, al pari della versione conservata nel Museo Civico di Vicenza.

Altra interpretazione del soggetto si propone quando è prevalente il significato allegorico che l'artista impartisce alla scena, come è dato a vedere nella presente tela. Qui un uomo in scintillante armatura è intento a farsi leggere la mano da un vecchio erudito paludato da una veste rossa e da un berretto dello stesso colore. Sul naso l'anziano sapiente inforca un paio di occhiali, nella mano sinistra tiene un compasso col quale misurare le linee del destino e della fortuna che intersecano la mano del cavaliere. Ponderosi tomi e rotoli cartacei attestano il grado di sapienza del vecchio chiromante. Sulla destra della composizione si profila una vecchia che regge un teschio nella mano e, accanto a lei, appare la figura di un giovinetto.

Oltre a una convenzionale rappresentazione di un chiromante intento nella lettura della mano, il dipinto potrebbe anche definirsi quale allegoria dell'età dell'uomo, con l'indovino che prefigura all'uomo il suo destino ma anche il passato (la vecchia) e il futuro (il giovinetto).

Per quel che attiene l'aspetto stilistico, ci troviamo di fronte ad un abile pastiche del Muttoni, una di quelle opere che gli hanno valso il soprannome de "il fantasma di Giorgione" come acutamente è stato recentemente puntualizzato (E. M. Dal Pozzolo, 2011). Se l'uomo in armatura palesa precise analogie col guerriero della Lettura della mano conservato nel British Optical Association Museum di Londra (tela databile attorno al 1640), che presenta la medesima postura del braccio destro piegato ad angolo retto col metallo dell'armatura percorso da bagliori di luce, risulta evidente la suggestione giorgionesca che permea l'opera, si pensi, al proposito, all'Alabardiere del Kunshistorisches Museum di Vienna. Non meditazione sui testi giorgioneschi ma quasi copia è invece la vecchia ripresa pari pari dalla celebre, Vecchia del Giorgione (Venezia, Gallerie dell'Accademia).

Palesi rifacimenti che riaffermano il fascino subito dal . Vecchia nei confronti del Giorgione ma in grado di offrire, i nondimeno, particolari di squisita fattura, su tutti la spada che pende al fianco dell'armato, elegantemente annodata con prezioso e raffinato gusto del dettaglio."
Bibliografia
Pittura barocca veneta in una collezione privata, a cura di S. Aloisi, Treviso, 2012, pp. 42-43
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gio 13 Giugno 2024
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