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La Fortuna arricchisce l'amore virtuoso

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Descrizione

La Fortuna arricchisce l'amore virtuoso

olio su tela
Largh. 169 - Alt. 151 Cm
Provenienza
Collezione privata, Pordenone
Ulteriori informazioni
“Il dipinto, di problematica iconografia, presenta in alto, in un contrastato cielo carico di nuvole, una nuda figura, posta a cavalcioni di una ruota, che regge una cornucopia dalla quale fuoriesce una pioggia di monete. Il contenuto della cornucopia si riversa su di un gruppo di figure costituito da un corpo dormiente di grandi dimensioni e di probabili fattezze femminili, accanto a questo una donna seminuda tiene sulle ginocchia un amorino addormentato armato di frecce. Sotto questi personaggi sono raffigurati una testa di cinghiale, un fascio di spighe e il profilo di una lucerna.
L'opera appare immersa in un'atmosfera impalpabile e preziosa, onirica e simbolica, ove il mito assume valore di esempio etico e moraleggiante.
La tela proviene dalla Germania, precisamente dallo Schloss Schwarzenraben del Freiherr von Ketteler, dov'era ritenuta una raffigurazione della Danae che partorisce Perseo. Il dipinto è stato in seguito identificato con l'opera copiata a disegno dal Fragonard nel Palazzo Savorgnan di Venezia, testimonianza grafica ora conservata a Pasadena nel Norton Simon Museum, recante l'iscrizione "Cavaliere Liberi. Palais Savorgnan Venise" e interpretata come Ercole neonato curato dalle ninfe.
Ugo Ruggeri nella densa monografia dedicata a Pietro e Marco Liberi considera invece la tela come una rappresentazione di Amore e Psiche. A supporto di siffatta interpretazione lo studioso si è avvalso del parere a di Mino Gabriele, docente d' iconologia, il quale reputa che il soggetto sia tratto dall'Asino d'oro di Apuleio (4, 28 - 6, 24), nell'istante in cui Psiche rimira Amore dormiente. Il sonno di Amore sarebbe evidenziato dalla figura sdraiata e addormentata dallo scuro volto e dal capo velato da un panno. La figura descriverebbe altresì la Notte mentre è la Fortuna-Occasio che dispensa da una cornucopia le ricchezze. La Psiche possiede anche gli attributi, perle ed ermellino, della purezza e della castità laddove invece la testa del cinghiale raffigura l'elemento della lussuria. Il fascio di spighe posto in terra rappresenta il raccolto della virtù amorosa e la veste che cinge Psiche si decifra quale simbolo di pudicizia. In sintesi, a parere di Ruggeri e Gabriele, i molti elementi iconografici che configurano il dipinto consentono di conferirgli il titolo Amore e Psiche, ossia la Fortuna arricchisce l'amore virtuoso. A tale lettura iconografica, che ben descrive l'intento allegorico-virtuoso atteso da Pietro Liberi si può accostare un'ulteriore interpretazione tesa a offrire maggior valore al ruolo della circostanza allorché è la scelta adoperata dall'uomo, seppur mediata dal capriccio dettato dall'occasione (fortuna), a essere di volta in volta dedicata alla castità o alla lussuria. Un titolo che si potrebbe così riassumere: L'occasione farà sì che l'amore sia casto o Lussurioso”.
Bibliografia
U. Ruggeri, Pietro e Marco Liberi. Pittori nella Venezia del Seicento, Stefano Patacconi Editore, Rimini, 1996, p. 29, pp. 140-141, fig. 30; Pittura barocca veneta in una collezione privata, a cura di S. Aloisi, Treviso, 2012, pp. 48-49
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