“Domenico Fetti raffigura l'apparizione dell'Angelo a san Francesco, alla presenza del meravigliato frate Leone, in un interno di rustica e umile semplicità che prende risalto nella luce divina che accompagna la visione estatica. Oltre a rende percepibile l'ascetica vita del santo, tale ambientazione connota altresì l'episodio in termini di quotidianità, accostandolo ad una dimensione più intima. La figura dell'angelo intento a suonare una soave melodia proietta l'ombra sul muro acquisendo così maggiore forza espressiva.
Il dipinto è un bellissimo autografo di Domenico Fetti, ridotto di misure per il taglio nella parte superiore della figura dell'Angelo del quale restano in evidenza solo i piedi.
La composizione era nota sino ad ora attraverso una fedele copia antica già conservata nel Museo di Budapest e andata dispersa durante la seconda guerra mondiale (Safarik 1991).
Esiste un bellissimo disegno a sanguigna preparatorio per la composizione, conservato a Monaco di Baviera (Domenico Fet-ti, Concerto angelico di san Francesco, matita rossa, carta bianca, mm 249x192, München, Staatliche Graphische Sammlung, n. inv. 2820). (…)”
Prof. Filippo Maria Ferro