"Siglato I(acobus) P(alma), questo dipinto è stato accostato da Stefania Mason all'eguale soggetto conservato nell’oratorio della Santissima Trinità di Chioggia (1601), proponendone altresì la medesima datazione in virtù dei similari stilemi formali e iconografici. L'opera, un tempo appartenuta alla collezione del pittore Italico Brass e in seguito a quella di Pietro Scarpa, è stata inserita dalla Mason nella monumentale monografia che la studiosa dedicato al pittore veneziano.
Della tela di Chioggia la nostra ne ripete la postura del Cristo vacillante sotto il peso della Croce e l'affollarsi delle figure, di sgranatura per le figure fedeli e sgherri, attornianti il Redentore. Se ne differenzia, invece, nella proposizione verticale al contrario di quella dell'oratorio chioggiotto che si sviluppa in orizzontale.
Questo episodio della Passione di Cristo è descritto da Palma il Giovane con notevole forza espressiva, con un pathos narrativo che travalica una produzione di routine, seppur sempre di alto valore formale, tipica dell'autore, assumendo le forme di un piccolo capolavoro."